Una pettorina blu e il desiderio di sentirsi utili e parte di una città che solitamente vivono stando ai margini. Yassine, Moussa, Riadh, Sami e Hany sono i cinque giovani immigrati che padre Vittorio Bruscella, della congregazione dei Missionari Clarettiani, ha coinvolto in un progetto di re-inserimento sociale. «Non una semplice iniziativa ecologica – spiega il religioso – bensì di radicale fraternità con e per chi vive ai margini, consumando spazi e tempo, mai protagonista di qualcosa».
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